La registrazione del feedback nella pratica sportiva
La registrazione
del feedback nella pratica sportiva. La prima cosa da fare, come abbiamo
già avuto modo di vedere, è strutturare un piano che preveda obiettivi e
micro-obiettivi fissati, una cadenza temporale e le strategie con cui
raggiungerli. Fatto ciò, è il momento di
allenarsi e mettere in pratica tutto ciò che è stato programmato. Il tutto
è rappresentato da un flusso continuo,
le nuove mete sono consecutive, in realtà non ci si ferma mai. Questo porta ad
avere sempre sott'occhio il motivo per cui ci si impegna.
Più
che la quantità dell'allenamento è la qualità dello stesso a determinarne
l'efficacia; il feedback, e quindi il
risultato, ne rappresenta la comprensione e quindi la "registrazione"
inconscia della causa e dell'effetto prodotto da un determinato
comportamento sportivo, un colpo, una battuta, in base allo sport praticato.
L'obiettivo
in allenamento è di usare la mente
conscia per capire e migliorare la tecnica, in modo da produrre più esperienze
positive (in termini di azioni ben riuscite) e registrare così nella mente
quella serie di automatismi positivi da
richiamare a sé nei successivi allenamenti e soprattutto durante le
competizioni.
Uno
sportivo che "registra" i propri feedback conserva vividi nella mente i buoni risultati e impara da quelli brutti,
che sono lezioni da cui trarre un insegnamento e che servono per migliorare.
Per
prendere coscienza di sé si può anche parlare
ad alta voce, dicendosi in anticipo ciò che si vuole fare, e in che modo.
Così sarà più semplice giudicarne il risultato e capire cosa lo ha favorito.
Oppure, si potranno anche simulare le
azioni ad occhi chiusi, cercando di sentire, ascoltare, immaginare la
coordinazione del proprio corpo nel momento in cui l'azione viene eseguita.
Tutto
ciò è utile per prendere coscienza di sé
e della pratica sportiva in cui vi allenate. Senza feedback invece non è possibile rendersi conto di ciò che si fa,
e di dove si sbaglia. Lo sportivo metterà in atto soltanto un tot di azioni
alla rinfusa, a caso, finché non gli andrà bene; ma non è così che si ottengono
i risultati, né si tratta del modo giusto per allenarsi.
Bisogna
"registrare" nel proprio inconscio i risultati positivi e imparare da
quelli negativi;
solo così sarà possibile ottenere il massimo rendimento sportivo.
E
voi, quale vita (sportiva) volete davvero?
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