Meta-programma: le basi della motivazione dello sportivo
Il meta-programma che sta alla base
della motivazione dello sportivo è forse quello più importante: lo sportivo che
utilizza la motivazione proveniente da dentro di sé come base è senza dubbio
più forte, perché trae tutto ciò di cui
ha bisogno da se stesso e non deve cercare motivazioni dall'esterno, a
prescindere da ciò che accade: lo sportivo che agisce così è in grado di
scavare nel proprio Io e di trovare qualcosa di speciale, qualcosa che davvero
fa la differenza.
Molte
persone sono influenzabili dall'esterno e richiedono spesso un feedback da ciò che
stanno facendo, perché le opinioni delle altre persone sono la loro motivazione
principale. Senza dubbio, un riscontro esterno è sempre utile, in quanto si può
errare senza accorgersene e comprendere dove si sbaglia è importante, ma trarre
tutta la propria motivazione, e dunque spinta, da quanto riscontrano le altre
persone, può essere pericoloso perché non si nutre abbastanza il proprio fuoco interiore.
Infatti, gli sportivi che utilizzano principalmente la motivazione di tipo
esterno possono facilmente perdere le
qualità che danno loro un vantaggio sugli avversari, compromettendo in modo
pericoloso il livello delle loro performance.
Non si tratta solo di un feedback, nella
sua accezione positiva, ovvero il riscontro per migliorarsi; per le persone che
traggono dall'esterno la loro motivazione il feedback non si basa solo sul
risultato, ma sull'opinione degli altri.
Il riscontro dunque diventa personale, e non è più obiettivo, anche perché il
feedback in questione non è solamente quello dell'allenatore o dei compagni di
squadra, ma include anche il pubblico, la stampa e quanti possano caricare negativamente un giudizio che
dovrebbe essere imparziale e costruttivo.
Conoscere il proprio meta-programma
riguardo la motivazione e le sue fonti è importante per calibrarne il livello e
avere dei riscontri più costruttivi,
che possano essere utili al miglioramento.
E voi, quale vita (sportiva) volete davvero?
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