Cosa significa essere proattivi?


Cosa significa essere proattivi?
Ci sono diverse scuole di pensiero e diverse corrispondenze al concetto di proattività legato all'individuo. In tanti collegano la proattività al senso inverso di reattività. La proattività è la caratteristica delle persone determinate a realizzare i propri obiettivi. La distinzione sostanziale sta nel modo di agire rispetto alle difficoltà. Le persone proattive tendono ad agire prevenendo i problemi e guardando in modo lineare alla soluzione laddove il problema o l'inconveniente venga fuori.

È altrettanto vero che essere proattivi comporta mantenere chiaro il focus delle nostre azioni derivate dai nostri pensieri. Spesso succede che le nostre giornate filino via lisce e altrettanto spesso succede che ad ogni ora dobbiamo gestire un problema.

Provate a pensare alla giornata appena trascorsa. Quante volte vi siete dovuti fermare nel vostro procedere tra casa, lavoro, impegni sportivi e dover risolvere un problema? E magari a più di uno non avete trovato una risposta immediata e ciò ha comportato il cambiare i programmi? Per non parlare della reazione emotiva che se non controllata con molta probabilità si è sommata al problema iniziale? Ecco, appunto. Si può trovare un intoppo nel traffico, magari non si trova parcheggio e siamo in ritardo con i nostri appuntamenti e nel proseguo della giornata presi da tutti gli impegni in totale tensione emotiva ci perdiamo delle occasioni importanti per condividere del tempo di qualità con le persone davvero importanti per noi stessi. 

Le persone davvero proattive nella vita, nel lavoro e nello sport guardano al proprio obiettivo e davanti al problema spostano subito l'attenzione verso tutte le opzioni risolutive della situazione in cui si trovano. Queste persone mantengono se stesse sulla auto-responsabilità e in maniera sistematica continuano a muoversi verso la soluzione. Il punto di partenza è in assoluto l'accettazione del problema e della situazione di difficoltà. Il mitico Anthony Robbins era solito ripetere che la parte più difficile di un problema per molte persone è trattarlo come una cosa che non debba accadere quando in realtà i nostri risultati non sono altro che la somma delle  nostre azioni.  Questa cosa ovvia per la maggioranza di noi tutti è tra le più dimenticate nella prassi quotidiana. Eh già, ci si scorda spesso, in preda ad emozioni disfunzionali, della ragione e della creatività fondamentali per guardare avanti verso la soluzione e soprattutto trarre l'insegnamento che ci porta a prevenire quel particolare problema e allenarci per essere efficaci ed altrettanto proattivi.

Come ci si può attivare concretamente ed essere proattivi?

Prima su tutte la possibilità di guardare al nostro futuro a breve e medio termine ed applicare la strategia del bi-pensiero, la pratica di utilizzare il pensiero positivo nell'ambito di un progetto di qualunque natura esso sia ed applicarlo alla realtà attraverso il realismo delle nostre azioni. E man mano che si delinea stimolare la nostra fantasia in base alle nostre competenze ed esperienze su cosa potrebbe portarci verso una o più difficoltà da gestire e risolvere.

Questa modalità ci porterà verso diversi scenari in cui secondo il nostro percorso sarà possibile vagliare le diverse sfumature di un progetto, di un contesto o di qualsivoglia situazione comprensiva di eventuali difficoltà. È chiaro che non si possa prevedere il 100% delle opzioni possibili ma se rimaniamo ben attenti e concentrati senz'altro gli imprevisti caleranno drasticamente poiché ci siamo già pre-programmati i diversi scenari con le dovute soluzioni.

Questo approccio ci mantiene flessibili e sopratutto determinati alle possibili soluzioni anche laddove queste non derivino dai soli nostri sforzi ma magari dal lavoro di fatto in squadra nella famiglia, in ufficio o nello sport. Grazie ai neuroni specchio scoperti dal Prof. Rizzolatti tutti noi siamo in grado (se vogliamo) di praticare la giusta empatia di fronte a qualunque situazione e l'importante e mantenere il contatto diretto con la scena evitando di lasciare l'azione e diventare spettatori tutt'altro che proattivi.

Tutto questo ha un impatto immediato sulla nostra miglior gestione delle priorità, sulla pianificazione del tempo e dei nostri obiettivi, sulla nostra bene amata autostima e sul quel senso di auto-efficacia di cui ha parlato l'eccelso Bandura.

Per cui partite con la vostra idea e passate all'azione e tenete presente che l'unica cosa prevedibile è l'imprevisto ma ciò non toglie che possa essere ridotto ai minimi termini e con l'allenamento eliminato in anticipo.

Quando sarete di fronte ai vostri obiettivi come agirete? Sarete proattivi o reattivi?
Quale vita volete davvero per Voi stessi e le persone a voi care? Proattiva o reattiva?

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