Il profilo dello sportivo che si muove "via da"


Il profilo dello sportivo che si muove "via da". Abbiamo visto cosa succede nel caso del muoversi "verso", quando si procede in prospettiva di qualcosa di positivo, che piace, che appassiona, con tutti gli aspetti che ne conseguono. Il muoversi "via da", non sempre è inteso con aspetto negativo; a volte è necessario allontanarsi da una certa situazione. Ora vedremo le varie caratteristiche di chi utilizza questo meta-programma in modo continuativo (e dunque in negativo).

Gli sportivi che utilizzano il comportamento del muoversi "via da", tendono a focalizzarsi su ciò che è sbagliato, che non funziona. Spesso trovano il modo di non impegnarsi, di non lavorare verso nuovi obiettivi, perché si focalizzano su ciò che non va bene, anziché sul trovare soluzioni orientate al futuro.

Chi si muove "via da", tende ad essere fatalista, come qualunque cosa fosse superiore al suo controllo, usa un linguaggio non performante, passivo, piuttosto che attivo; cerca i difetti piuttosto che i pregi, e per questo motivo usa spesso espressioni come "difficile" o "non funziona".

Per cambiare questo meta-programma, sarà necessario stabilire obiettivi chiari e positivi, focalizzarsi sui miglioramenti delle performance orientate al futuro. Si dovrà cambiare il linguaggio, affinché diventi performante e proiettato al miglioramento, alla crescita.

Come accennato, non è sempre negativo un approccio del tipo muoversi "via da". Può essere utile allontanarsi da alcune situazioni che non portano a nulla, o che addirittura creano danni nella vita o nella carriera dello sportivo. Addirittura può essere d'aiuto mantenere i due tipi di approcci attivi, calibrandoli su diverse situazioni, mantenendo l'uno o l'altro attivo in base ai diversi obiettivi.

E voi, quale vita (sportiva) volete davvero?

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