La predisposizione alla povertà: come superarla?


La predisposizione alla povertà: come superarla? Sembra strano, ma è proprio così: a volte ci si abitua talmente tanto ad una situazione di ristrettezze, da sembrare una predisposizione personale, tanto da non saper gestire i mezzi a propria disposizione e soprattutto a non reperirne a sufficienza. Certo, la situazione economica attuale non è particolarmente florida, e sono molte le famiglie cadute in un vortice rovinoso a causa della congiuntura. Ma come per tutte le cose, si parte da "Sé". Vediamo perché.

Alcune ricerche hanno dimostrato che una percentuale altissima di persone che sono improvvisamente entrate in possesso di grosse somme di denaro, ad esempio attraverso un'eredità o una vincita al gioco, non riescono a gestirle e sono quasi destinate a perderle entro poco tempo. Considerate questa riflessione:

"Se qualcuno ti regala un milione di dollari, farai meglio a diventare un milionario, altrimenti non riuscirai a tenerli per molto." (Jim Rohn)

Questa citazione è molto indicativa perché esprime a tutti gli effetti il concetto alla base di ciò che stiamo spiegando: tutto parte da noi stessi, siamo noi a dover cambiare questa predisposizione, oppure saremo sempre in una situazione contrita di bisogno di denaro.

Le persone che perdono le somme di denaro improvvisamente cadute dal cielo nella loro vita, le perdono perché si sentono ancora "poveri dentro" e non le sanno gestire come si dovrebbe. Questo è un effetto noto come "effetto Pigmalione", ma anche quello della profezia auto-avverante, già citata più volte, in base alla quale ciò che mentalmente ci si aspetta che si avveri, immancabilmente diventa realtà: nonostante le circostanze facciano sembrare tali aspettative infondate, si agisce in modo conforme ad esse e il comportamento creerà il risultato atteso mentalmente. La profezia si avvera. Dunque cosa fare affinché questo circolo vizioso si spezzi?

Bisogna cambiare le aspettative! Bisogna fare in modo che i pensieri e le azioni riflettano le infinite potenzialità di acquisire ricchezza; in questo modo si crea un circolo virtuoso che genera ulteriori pensieri potenzianti, a cui seguiranno azioni e comportamenti utili ad accrescere la ricchezza, e non a disperderla!

Quanto detto finora non significa che essere poveri dipenda da noi stessi, non è certo una colpa se la vita assegna una particolare posizione, in cui risulta più faticoso emergere rispetto ad altre persone che sembrano favorite in partenza. Ciò che è di nostra responsabilità è il modo in cui si agisce per poter emergere, uscire da questa situazione e creare un nuovo circolo virtuoso di benessere.

E voi, quale vita volete davvero?

Commenti

Post popolari in questo blog

Motivazione e spinta ad agire. Come muoversi?

Stato associato e stato dissociato in PNL

I film mentali, le nostre rappresentazioni interne