Il self talk per migliorare le nostre prestazioni sportive
Il self talk per
migliorare le nostre prestazioni sportive. Il self talk o dialogo interiore
apre un argomento davvero importante nel coaching per lo sport, in quanto l'empowerment personale dello sportivo si
costruisce attraverso il connubio inscindibile mente-tecnica; la tecnica si
perfeziona attraverso la pratica, e la mente si allena con la PNL
(Programmazione Neuro Linguistica) e con altre tecniche fondamentali, come la
visualizzazione o l'ancoraggio. Di sicuro, il self talk o dialogo interiore serve per guidare i pensieri, e
volgerli al raggiungimento del miglior risultato possibile nella pratica
sportiva e durante le competizioni.
Esistono
vari modi di utilizzo del self-talk, ma l'esempio più interessante da mettere
in pratica riguarda sicuramente la trasformazione
dei pensieri da negativi in positivi. Certo, ci vuole un po' di
allenamento, considerando anche che oltre ad avere questi pensieri positivi
bisogna essere consapevoli degli stessi, ovvero
crederci!
Per fissare tali
spunti positivi potete usare un foglio di carta e scriverli, in modo da
semplificarne la visualizzazione e la memorizzazione. Ad esempio,
invece di pensare: "Gioco sempre male", è molto più utile dire:
"Oggi giocherò in modo impeccabile". Su cosa basate il pensiero di giocare sempre male? Se allenate la
vostra tecnica mettendoci tutte le vostre forze e attenzioni, e ascoltate
sempre i consigli dell'allenatore, non avete motivo di pensare di avere un
cattivo gioco. Forse sono proprio i
vostri pensieri ad avere qualcosa che non funziona, no?
Invece
di convincere voi stessi che non ce la farete mai, ripetetevi o scrivete per visualizzare il vostro pensiero motivante:
"Sono capace e determinato, arriverò fino in fondo!".
Le
vostre frasi motivanti, che potrete scrivere su dei colorati post-it e che
attaccherete dove potrete vederli con facilità, devono avere alcune
caratteristiche: devono essere brevi per
far breccia velocemente nella vostra mente, e soprattutto non devono contenere negazioni.
L'utilizzo
del "non" può ricondurre con facilità a qualcosa di negativo, e
andreste a perdere il presupposto del pensiero motivante. C'è anche un altro
motivo: la mente umana non è fatta
per concepire nell'immediato il "non", perché lavora per immagini e non si può riprodurre una fotografia che contenga
una negazione. Per farlo, la mente dovrebbe prima considerare ciò che NON è
richiesto per poi elaborare il contrario, aumentando
così le probabilità di fallire, in quanto il primo pensiero si fisserebbe su ciò che si dovrebbe evitare.
Per
quanto riguarda la tempistica e la frequenza, tale pratica è consigliata quotidianamente per almeno quattro
settimane, in particolare nei momenti di maggiore necessità. Più si userà
questa tecnica, più diventerà automatica e potente. I risultati sono garantiti!
E
voi, quale vita (sportiva) volete davvero?
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