I giovani e la resilienza: fragilità e capacità di confronto
I giovani e la resilienza: fragilità e capacità di confronto. Un adulto è in grado di assorbire gli urti della vita, nella maggior parte dei casi, reagendo in base al suo modo di vedere e di affrontare il quotidiano. Quando ci si è più o meno costruiti, risulta più semplice "scrollarsi" di dosso i dispiaceri e le difficoltà. Non tutti hanno la stessa capacità di resistere, di rialzarsi dopo un colpo, ma l'esperienza normalmente insegna, e il fatto di possedere una piena consapevolezza di se stessi aiuta a reagire nella maggior parte dei casi. Quando però si tratta di un giovane, questo non è così immediato.
Il mondo adolescenziale è variegato, impervio, sereno e allo stesso tempo irto di difficoltà. I giovani stanno ancora formando il loro carattere, sono vulnerabili e non sempre riescono a fronteggiare gli urti della vita in modo forte e coraggioso, anzi: spesso si chiudono in un mondo virtuale, favorito dai Social Media, da Internet, dalle mille possibilità del Web, talvolta in modo malsano attraverso quel muro che li separa dalla realtà. E così a volte si nascondono dietro una facciata falsa. Facendo un salto da un profilo all'altro, o dalle foto pubblicate sul Web, cosa vedete? Quante volte vi capita di vedere persone che si divertono, che ballano nei locali, che bevono cocktail o che fanno esperienze di mille tipologie, ridono in compagnia, sembrano avere una vita sociale piena e felice. Quanto è vero di tutto questo? 
L'isolamento è un problema molto serio. Non tutto ciò che si vede sul Web è vero, o può esserlo solamente in parte. I giovani, più vulnerabili, potrebbero essere attratti da questo mondo artificioso, dove le persone sembrano avere vite piene e divertenti, quando la realtà spesso è ben diversa. Anche la scuola a volte non è un ambiente favorevole alla socializzazione: la competizione estetica è all'ordine del giorno, e la ricerca della popolarità insinua dei valori scorretti che si basano su false priorità, come il possesso di oggetti di culto: abiti firmati, smartphone di ultima generazione e quant'altro. Per non parlare del bullismo: i ragazzi più fragili sono spesso perseguitati sia fisicamente che psicologicamente, insinuando ulteriori fragilità e spingendo le vittime verso un'ulteriore chiusura, spesso con conseguenze molto drastiche. 
Tutto ciò può essere migliorato attraverso il dialogo e l'apertura, sia a casa che a scuola, o attraverso le attività collaterali che spesso i giovani coltivano nel pomeriggio. È necessario nutrire la mente quanto il corpo, instillando i valori che portano al coraggio, alla capacità di lottare, al nutrimento dei sogni e delle aspettative. La resilienza è qualcosa che si coltiva, giorno dopo giorno: certo, le difficoltà ci saranno sempre, ma la capacità di reagire si basa sulla consapevolezza delle proprie capacità e del proprio valore, e deve essere accresciuta giorno per giorno con un sostegno da parte di tutte le persone che si trovano accanto ai giovani, a partire dalle famiglie e dagli insegnanti.
I giovani hanno il diritto di sognare: è un'età così bella, è giusto che sia vissuta in spensieratezza, combattendo l'isolamento a favore dell'esperienza. Senza la giusta esperienza non si cresce e non si matura. Non si può pretendere nemmeno di proteggere un giovane impedendogli di avere una vita sociale, come a volte pensano i genitori, chiudendo i ragazzi in casa e vietando loro di frequentare i compagni al di fuori della scuola. Così si favorisce solo l'isolamento, la chiusura, e con i mezzi oggi a disposizione si rischia invece di farli vivere in un mondo artefatto, ben lontano dalla realtà, causando invece nel giovane una forte depressione, sentendo la propria vita così vuota.
Uno stimolo all'apertura, al dialogo, alla costruzione di una personalità forte, stabile, matura e ricca di valori, sarà invece la base per nutrire e stimolare l'intelligenza e la curiosità, per interessare i giovani allo studio, alla conoscenza, alla costruzione di un carattere resiliente e in grado di affrontare tutte le difficoltà della vita.
E voi (giovani) quale vita volete davvero?

 
 
 
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