Il coaching nello sport per il risultato negativo
Il
coaching nello sport per il risultato negativo.
Quando a seguito di una gara si incorre in un risultato negativo, la prima cosa
da fare è definire quello positivo. Detto così, sembra un controsenso, ma c'è
una logica ben precisa. Perché? Semplice: chiedersi
prima quale sia l'obiettivo e dare una definizione di successo è il primo passo
per calibrare e valutare il mancato raggiungimento dello stesso!
Per poter gestire il
risultato negativo, il coaching nello sport richiede di uscire dalla zona comfort, cioè il limite conosciuto della nostra
vita, del nostro livello sportivo, dunque quel confine al di là del quale le
sfide sono diverse e mettono apprensione. Rimanendo
nel proprio ambito circoscritto non si può migliorare, rifiutando tutto ciò
che ci viene proposto di nuovo. La vita
è piena di occasioni che vanno colte, per poter raggiungere il successo e la
piena soddisfazione! Basta credere in se stessi e nelle proprie capacità.
Nel gestire l'accaduto
è fondamentale ricordare quei valori che
ci guidano nel nostro operato, quindi nel nostro caso nello sport. Non si
può pretendere di migliorare e di gestire bene i risultati negativi, se non si ammette di aver commesso un errore.
Bisogna essere umili, cercare il rispetto, non certo la
popolarità. Il timore del giudizio (e senz'altro in ambito sportivo succede
sempre di essere giudicati e criticati) fa emergere l'insicurezza, ma
mostrandoci per ciò che siamo, privi di maschere e aperti ai consigli per
migliorare, imparando dagli errori, allora il successo è a portata di mano.
Come accade spesso
nella vita, molti sportivi aspettano ad agire, fino al momento in cui reputano
che le condizioni siano "perfette". Ma questa condizione
difficilmente arriverà, ci sarà sempre qualcosa che disturba. In pratica, il momento di agire "perfetto" è
quando l'occasione si presenta a portata di mano, e questa di certo non
dipende dalle condizioni.
Non
esistono dei modelli di "perfezione" preconfezionati
da poter utilizzare, aspettando l'approvazione di qualcuno. L'unica opzione è
agire nel migliore dei modi, con la giusta preparazione atletica, e questa rimane una propria responsabilità, non
delegabile a terzi!
Nel coaching per lo
sport, cercare scuse per rimanere nella
zona comfort è una condizione auto-limitante. Per raggiungere il successo
bisogna adattarsi ai cambiamenti,
alle nuove condizioni, e fluire come
l'acqua: tutto si muove, niente è statico. Si cambierà "cornice", l'elemento di visualizzazione che
ci permette di visionare nella nostra
mente il nuovo scenario di successo (tecnica di visualizzazione, ne
parleremo in seguito), permettendoci
così di affinare la strategia e di raggiungere gli obiettivi.
Detto
ciò, voi quale vita sportiva volete davvero?

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