Lo sport e la motivazione al raggiungimento dell'obiettivo


Lo sport e la motivazione al raggiungimento dell'obiettivo. Perché il professionista di coaching si chiama anche motivatore? Da dove deriva questo termine, e da cosa è nata questa importante figura e la necessità del suo intervento, in particolare nello sport (ma non solo)? Leggete questa bellissima citazione:

"Programmare un'azione comporta costi e rischi, ma di gran lunga inferiori rispetto quelli di una rassicurante inazione". (J.F. Kennedy)

Sicuramente racchiude un significato profondo! Il termine "motivatore" deriva dalla parola motivazione, ovvero la congiunzione di due termini: motivo e azione. Quindi agire per un motivo, spinti cioè da una necessità. Ovvero, motivazione; una riflessione che richiede due caratteristiche strettamente correlate tra di loro.

Non c'è spinta ad agire se non sussiste un motivo per farlo.

Perciò, la motivazione richiede l'esistenza di entrambe le caratteristiche: motivo, e spinta. L'utilità del coaching nello sport, dunque, deriva dalla necessità di questa spinta al raggiungimento del risultato, partendo dal motivo, e proseguendo con l'azione.

L'empowerment personale dello sportivo è possibile proprio attraverso l'allenamento del fisico e della mente, accrescendo le capacità tecniche e gestendo il proprio pensiero nel modo opportuno verso l'obiettivo desiderato. La motivazione non è altro che il nostro motore interiore, ciò che ci spinge a compiere determinate azioni. Si può anche trasporre nel quotidiano, in quanto ci guida in ogni cosa che facciamo; non per niente il coaching vale per lo sportivo quanto per qualunque persona senta la necessità di ritrovare il proprio focus, o necessiti di capire come raggiungere i propri obiettivi senza disperdere le energie, vagando qua e là senza meta, rinunciando al primo tentativo fallito.

Alla motivazione va associata una strategia e una metodologia di qualità, ed è per questo che lo sportivo, accanto all'allenamento fisico, intraprende anche un allenamento mentale. Qui le spinte motivazionali già presenti nell'atleta vengono allenate, rendendo lo sportivo consapevole delle proprie capacità, potenziando le motivazioni intrinseche. La motivazione intrinseca proviene dal nostro mondo interiore, ovvero la passione, l'amore per ciò che facciamo e il piacere che ricaviamo nel farlo. Nel prossimo appuntamento con il coaching per lo sport vedremo la differenza tra la motivazione intrinseca e quella estrinseca.

E voi, quale vita (sportiva) volete davvero?

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